BREW IN A BAG
In questa guida seguirò passo-passo tutti i momenti della birrificazione con tecnica BIAB su fornello da cucina. Lo farò in prima battuta sviscerando tutti gli step uno a uno in modo da fare ben capire ai novizi cosa esattamente succede in quella fase della preparazione; in secondo luogo andrò a scrivere una comoda “lista breve” da poter stampare e tenere accanto alla pentola di mash durante le prime cotte (già dalla seconda o terza cotta vedrete che sarà tutto automatico e non vi serviranno più guide). Nella realizzazione della guida farò spesso riferimento al programma per ricette gratuito e semplice (uno dei pochi che ha la funzione BIAB) Brewmate ( http://www.brewmate.net/ ) trovate un'esaustiva guida su come crearsi una propria ricetta con brewmate CLICCANDO QUA oppure dal link sul menu in alto. Per le prime cotte consiglio di cercare ricette già fatte (magari ricette a singolo step di temperatura, quali ad esempio delle IPA o APA che sono molto semplici e regalano sempre soddisfazioni una volta assaggiate) e di immettere nel programma semplicemente le quantità previste. Un consiglio molto importante è quello, soprattutto per le prime cotte, di segnarsi sempre TUTTI I VALORI che si hanno durante la cotta, come i litri totali di mosto prima e dopo la bollitura, tutti i valori di OG prima e dopo la bollitura ecc ecc… questo è FONDAMENTALE per aiutarci a tarare al meglio il programma di homebrewing in base ai valori del nostro “impianto” e, se la prima cotta sarà una cotta “di prova” (ma non necessariamente da buttare eh), questo ci sarà utile dalla seconda cotta in poi.
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FODERARE
IL FORNELLO CON FOGLI DI ALLUMINIO: Sembra una cosa stupida, ma molti tralasciano
tale step. La prima cosa che faccio (quando non mi dimentico come per l’ultima
cotta ehehe) è foderare il fornello con fogli di alluminio, in modo appunto da
renderne più semplice la pulizia a fine cotta, visto che basterà toglierla e
buttarla e il fornello al di sotto risulterà pulito (o quasi).
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MACINATURA
DEI GRANI: La prima cosa da fare quando si birrifica in All-Grain è
macinare i grani. In BIAB è consigliabile macinare i grani più finemente
rispetto all’All-Grain classico, per questo consiglio di acquistare (se
economicamente possibile) un mulino atto a tale scopo (ottimo quello che
consiglio nella guida all’acquisto del materiale). Se si è impossibilitati a
comperarlo (o comunque si vuole prima provare) è possibile acquistare i grani
già macinati aggiungendo qualche euro (circa 3,50 di solito) al momento dell’inserimento
nel carrello dai vari negozi online.
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AGGIUNGERE
ACQUA ALLA PENTOLA: Bisogna poi riempire la pentola d’acqua. Per farlo
consiglio di utilizzare un tubo di gomma “crystal” agganciato ad un connettore
per tubi da giardino, che ci permetterà di collegarlo facilmente e senza
perdite al lavandino da cucina e di aggiungere l’acqua direttamente nella
pentola, senza pericolosi e faticosi spostamenti dal lavello al fornello. La
quantità di acqua da immettere è quella che Brewmate chiama “TOTAL WATER
REQUIRED” (la trovate alla sezione “Brew Day” del programma, cliccando la
bacchetta magica in basso a destra). Per misurare la quantità di acqua in
pentola si può utilizzare un semplice righello, al quale avremo segnato delle
tacche per la misura dei litri.
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AGGIUNGERE
IL DOPPIOFONDO: Quando avremo i giusti litri di acqua in pentola potremo passare
ad aggiungere il doppiofondo, che eviterà al sacco di bruciarsi a contatto con
il fondo caldo della pentola in caso di riscaldamento diretto sulla fiamma del
fornello.
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SCALDARE
L’ACQUA ALLA TEMPERATURA DI IMMISSIONE GRANI: Una volta aggiunta l’acqua in
pentola andremo ad accendere il fornello (unico fornello centrale se si tratta
di piccola pentola o 2 fornelli assieme se la pentola ha un largo diametro). La
temperatura da raggiungere è quella che Brewmate chiama “STRIKE WATER TEMP” (la
trovate sempre alla sezione “Brew Day” e varia a seconda della temperatura dei
grani “GRAIN TEMP” che andiamo a selezionare). ATTENZIONE perché la temperatura
di immissione grani è SUPERIORE rispetto alla temperatura del primo step,
proprio perché una volta immessi i grani “freddi” in acqua calda essa diminuirà
sensibilmente.
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IMMISSIONE
DEI GRANI: Una volta che si è raggiunta la giusta temperatura dello step
precedente si procede a mettere a bagno il sacco nell’acqua calda della
pentola, stando ben attenti a farne aderire i lati alle pareti di quest’ultima
e a stringere bene la corda, in modo da evitare che esso possa scivolare quando
andremo a mescolare il mosto (consiglio di legare la corda al di sotto dei
manici della pentola se possibile). Una volta sistemata la sacca (ricordo che
deve essere come una seconda pelle per la pentola, quindi deve calzare a pennello
con i bordi di questa) andremo ad immettere i grani macinati. Mentre versiamo i
grani stiamo ben attenti a mescolare il mosto, in modo da evitare che si creino
grumi.
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PRIMO STEP
DI MASH: Ora che abbiamo immesso i grani, se i calcoli della temperatura di
immissione sono giusti, avremo il mosto alla temperatura del primo step.
Facciamo partire il timer e diamo una mescolata di tanto in tanto, in modo da
amalgamare bene il mosto e allo stesso tempo di leggerne la giusta temperatura
(ovviamente l’acqua in pentola non avrà tutta la stessa temperatura, ma essa
varierà dalla cima al fondo del liquido; mescolando si cerca di uniformare
quest’ultima per averne una lettura il più corretta possibile).
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AGGIUNTA
DELLA COPERTA TERMICA: Una volta che avremo raggiunto la giusta temperatura
di mash, andremo a coprire la pentola con il proprio coperchio e ad avvolgerla
con una coperta termica, in modo da mantenerla stabile (con la coperta termica ben
avvolta si perde circa 1 grado all’ora).
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MISURAZIONE
E CONTROLLO DEL PH DEL MOSTO: Una cosa importantissima (come insegnano
tutti i libri e guide All-Grain) è che il PH del mosto sia giusto mentre
andiamo ad effettuare il mash. Infatti non è solo la temperatura a decidere che
tipo di enzimi andranno a lavorare in quel determinato momento, ma anche il PH.
Per misurarlo andremo a togliere dalla pentola un campione di mosto (io lo
faccio con l’aiuto di un bicchiere in vetro o con un cucchiaio) e vi andremo ad
immergere il PHmetro (o le cartine tornasole, ma consiglio un PHmetro economico
che da un valore più preciso e veritiero se ben tarato con i propri liquidi).
Il PH misurato inizialmente sarà probabilmente molto più alto dei 5.3-5.5 che
dovremo raggiungere. Per raggiungere il giusto grado di PH andremo ad
aggiungere dell’ACIDO LATTICO (o acidi equivalenti). Come quantità consiglio di
munirsi di una siringa senza ago e di immettere qualche cc alla volta.
Procediamo così aggiungendo acido, mescolando bene il mosto, attendendo un
minuto circa e riprendendo un nuovo campione di mosto. Tutto ciò fino a quando
non avremo raggiunto il livello di PH desiderato (di solito mi assesto appunto
sui 5.5 ma c’è chi preferisce andare sui 5.3, anche a seconda del tipo di birra
che si sta producendo e al tipo di enzimi che si vogliono stimolare
maggiormente).
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ALTRI
STEP DI MASH: Una volta che si è raggiunto il giusto livello di PH si
procede con i vari step di mash, settando sempre il timer in modo da avere i
giusti tempi e temperature, scaldando di volta in volta l’acqua sul fornello
(si consiglia, se si possiede un fornello molto potente, di non scaldare con il
massimo della potenza di gas, in modo da non dare uno shock termico troppo alto
al mosto). E’ sempre bene fermarsi un grado prima del raggiungimento della
temperatura da raggiungere, in modo da dare tempo allo sbalzo termico dal fondo
della pentola di arrivare in cima). Procediamo appunto con gli altri step di
temperatura e arriviamo alla fine della ricetta. In tecnica BIAB consigliano e
consiglio di evitare lo step di MASH-OUT, che solitamente si effettua portando
il mosto a 78 gradi per una decina di minuti. Tale step è utile in All-Grain
classico per “fissare” in qualche modo il profilo di mash che si è dato al
mosto per il tempo necessario alle varie filtrazioni. In BIAB il filtraggio
delle trebbie è invece molto veloce e si puo’ procedere senza questo step che
sarebbe superfluo e anzi dannoso.
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TEST
DELLO IODIO: Per controllare l’avvenuta saccarificazione si utilizza il “test
dello iodio”, che si effettua prelevando un campione di mosto (basta qualche
goccia, stando attenti che non ci siano grani all’interno) su un piattino. Si
aggiunge qualche goccia di tintura di iodio e, se il colore della tintura non
scurisce, la saccarificazione è completa e si può passare alla fase successiva
(io solitamente preferisco lasciare un’ulteriore decina di minuti ad avvenuta
saccarificazione passati i canonici 60 minuti dall’inizio del mash, ma occhio a
non esagerare perché mash troppo lunghi a saccarificazione finita potrebbero
risultare dannosi per il mosto stesso).
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STRIZZAGGIO
DEL SACCO: Ecco la parte più delicata (e fondamentale) dell’intera tecnica
BIAB. Una volta finito il mash andremo a togliere il sacco e a strizzarlo. Per
farlo consiglio di munirsi di un’altra pentola con un colapasta più largo
rispetto al bordo di quest’ultima (io lego i manici del colapasta a quelli
della pentola con delle fascette da elettricista ben strette in modo da evitare
che esso scivoli durante la fase dello strizzaggio energico). Consiglio
vivamente di munirsi di un paio di guanti in silicone (ottimi quelli dell’IKEA
che ho linkato nella guida ai materiali). Si chiude il filo di chiusura del sacco,
si estrae e lo si passa dentro al colapasta dell’altra pentola. Si procede
strizzando il sacco, dapprima basta una semplice spinta per far uscire la
grossa parte di liquido, poi si deve per forza passare ad una stretta energica,
in modo da far uscire fino all’ultima goccia del prezioso nettare zuccherino. E’
fondamentale che questa fase sia svolta al meglio e che nei grani non rimanga
nulla (o il minimo possibile) una volta terminata, in modo da avere a fine
cotta un’alta efficienza. Ovviamente il liquido estratto andrà poi rovesciato
nella pentola di mash, che nel frattempo staremo scaldando sul fornello per
portarla a bollore.
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SI TOGLIE
IL DOPPIOFONDO: Una volta strizzato il sacco e recuperato ciò che era nei
grani, andremo a togliere il doppiofondo, che da ora in poi non ci servirà più.
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SI PORTA
A BOLLORE: Ora dovremo scaldare il mosto (consiglio nuovamente di non
scaldare alla massima potenza se si possiede fornello molto potente, ma di
regolare poco sotto al max) e portarlo a bollore (si può sempre misurare la
temperatura del mosto col termometro, in modo da capire quando si stanno per
raggiungere i canonici 100 gradi circa) e prepararsi per la fase di
luppolatura. Consiglio, soprattutto per le prime cotte, di misurare nuovamente
la quantità di mosto rimasta in pentola prima della bollitura, per calibrare al
meglio il proprio impianto e settare il programma di homebrewing.
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SI
AGGIUNGONO I LUPPOLI E SI FA BOLLIRE: Come detto una volta che la pentola è
a bollore si andrà ad aggiungere i luppoli (consiglio di utilizzare uno spider
hop o dei sacchi per la bollitura del luppolo). Dapprima quello da amaro che
andrà solitamente a bollire per 60 minuti, e via via gli altri ai giusti tempi
di immissione seguendo gli step della ricetta (Se utilizzate il programma
BrewPlus ed avete un telefono con Android c’è un’utile applicazione chiamata “BrewPlus
Boiling Timer”, che legge un codice a barre generato dalla ricetta e lo manda
direttamente al telefono, che acquisisce i tempi di bollitura e ci avvisa
quando dobbiamo aggiungere luppolo o immettere la serpentina di raffreddamento per
la sterilizzazione).
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IMMISSIONE
DELLA SERPENTINA PER IL RAFFREDDAMENTO: Prima della fine della bollitura
(solitamente lo faccio una 20ina di minuti prima) si andrà ad immettere la
serpentina per il raffreddamento, che bollendo assieme al mosto verrà
sterilizzata (almeno nella parte sommersa, quella che rimane fuori va
sanitizzata con relativa soluzione come vedremo allo step successivo).
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NEL
FRATTEMPO SI SANITIZZA IL MATERIALE: Da fine bollitura in poi tutto ciò che
andrà a contatto con il mosto dovrà essere sanitizzato, in quanto dopo aver
bollito, esso andrà raffreddato e se verrà a contatto con materiale non sterile
avremo pericolo di infezione. Procediamo quindi a sanitizzare (io uso il
classico metabisolfito di potassio, in soluzione di 4 cucchiaini per litro di
acqua fredda) tutto il materiale (fermentatore e relativi coperchio, rubinetto,
tappino in gomma per gorgogliatore e gorgogliatore stesso, pala di plastica per
mescolare il mosto, termometro per misurare la temperatura, la parte di
serpentina che non andrà a contatto con il mosto bollente ecce cc).
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SI SPEGNE
IL FORNELLO E SI RAFFREDDA CON LA SERPENTINA: A fine step di bollitura si
tolgono i luppoli (se si è usato spider hop e la ricetta non prevede luppolo
inserito a 0 minuti) e si passa a raffreddare il mosto. Si attacca il tubo
della serpentina al rubinetto della cucina tramite connettore per tubo da
giardino e si mette nel lavello l’altro capo del tubo. Si accende il rubinetto
dell’acqua fredda e si fa circolare nella serpentina (OCCHIO A NON “SPARARE”
ACQUA AI 100 ALL’ORA SIN DA SUBITO PERCHE’ IL PRIMO GETTO DI ACQUA CHE USCIRA’
NEL LAVELLO SARA’ BOLLENTE). Pian piano si dosa l’acqua del rubinetto e si fa fare
qualche movimento della serpentina nel mosto per mescolarlo e far raffreddare
più velocemente (muovendola si porta a contatto con altra superficie di mosto).
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SI
TRAVASA IL MOSTO NEL FERMENTATORE: Una volta raffreddato (sui 20-25 gradi
circa) il mosto lo si deve travasare nel fermentatore sanitizzato. Per fare
ciò, se la pentola è munita di rubinetto, si può connettere un tubo di gomma da
esso al fondo del fermentatore e si può semplicemente effettuare il travaso.
Altrimenti, se la quantità di mosto non è altissima e il peso della pentola lo
permette, si può semplicemente “svuotare” la pentola nel fermentatore
splashando tranquillamente la birra (in questa fase non c’è pericolo di
ossigenazione, anzi l’ossigenazione è voluta per facilitare al lievito la
fermentazione, quindi no problem).
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SI
MESCOLA PER OSSIGENARE IL MOSTO: Ora bisogna appunto mescolare
energicamente il mosto tramite un cucchiaio (va benissimo quello bianco di
plastica coi fori che danno coi Kit) per circa una decina di minuti.
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SI
INOCULA IL LIEVITO E SI METTE A FERMENTARE: Una volta ossigenato a dovere
si procede ad inoculare il lievito (io personalmente producendo una 13ina di
litri alla volta immetto sempre il lievito direttamente nel mosto senza fare
starter, ma se la ricetta o la quantità di mosto lo richiede è sempre bene
farlo). Si chiude poi il fermentatore, si mette il gorgogliatore con relativo
liquido sanitizzante o alcool e lo si mette in una stanza alla giusta
temperatura (o in una cella di fermentazione o frigorifero termostatato) e si
lascia a fermentare.
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ALTRI
STEP: Si procede poi come di consueto al travaso dopo circa una settimana
di fermentazione per eliminare il fondo di lievito e all’imbottigliamento dopo
circa un’ulteriore settimana (o comunque a fermentazione conclusa e a giusta FG
raggiunta). Non mi dilungo in queste fasi in quanto sono le classiche delle birre
da kit e sono ampiamente spiegate in altre guide, libri o forum in giro per la
rete. Ricordatevi sempre di segnarvi la quantità totale di mosto in
fermentatore.
RIASSUMENDO GLI STEP DELLA COTTA BIAB:
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Foderare il fornello con carta da forno.
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Macinare i grani.
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Mettere la giusta quantità di acqua calda nella
pentola tutta vuota e calcolarne il totale con l’apposita asta o righello.
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Inserire nella pentola il doppiofondo.
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Coprire la pentola col coperchio e portarla alla
temperatura iniziale (STRIKE WATER TEMP).
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Una volta raggiunta la temperatura spegnere il
fuoco e inserire la grain bag nella pentola, schiacciandola con un mestolo per
aprirla bene.
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Inserire i grani nella bag, mescolando mentre si
versano.
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Si ri-calcola la temperatura e si controlla che
sia quella giusta.
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Si copre la pentola col coperchio e con la
coperta isotermica e si fa partire il timer per il primo step.
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Ogni tanto (5-10 minuti) si calcola la
temperatura (deve rimanere costante) e il PH che deve rimanere tra 5.3 e 5.5 (se
è troppo alto correggere con l’acido lattico mettendolo goccia a goccia.
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Si procede cosi’ per i vari step della ricetta.
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Una volta finito il tempo si fa il test dello
IODIO (eventualmente a test positivo si può lasciare qualche minuto in più).
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Togliere il doppiofondo.
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RIACCENDIAMO L’ACQUA cosi’ nel frattempo va a
temperatura per la bollitura.
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Mettiamo il colapasta sulla pentola e vi
appoggiamo sopra il sacco, cercando di strizzarlo al meglio con i guanti in
lattice.
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RICALCOLIAMO I LITRI DI ACQUA RIMASTI IN PENTOLA
con l’apposita asta.
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Si mette il coperchio sulla pentola e si porta a
bollitura.
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Nel frattempo si preparano i bicchieri con le
gittate di luppolo.
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Si appoggia lo “spider hop” sulla pentola e quando
il mosto bolle si butta il primo luppolo (quello da amaro) e si fa partire il
timer.
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Poi si inserisce luppolo da aroma ai giusti
tempi.
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A una quindicina di minuti dalla fine della
bollitura si toglie al volo lo spider hop, si inserisce la spirale in rame e si
reinserisce lo spider hop, in modo da sterilizzare la spirale.
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Mentre bolle iniziamo a lavare le cose usate e a
sanitizzare ciò che si utilizzerà per la fermentazione.
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Una volta finita la bollitura mandare acqua
fredda nella serpentina in modo da raffreddare il mosto.
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Quando è a 20-25 gradi prelevare il mosto per la
misura della densità.
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Travasare poi tutto nel fermentatore.
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Mettere il fermentatore dove andrà a fermentare
e ossigenarlo, girando per una decina di minuti con un mestolo.
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Inoculare poi il lievito
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Chiudere ermeticamente il tappo del fermentatore
e mettere il gorgogliatore con all’interno un tot di soluzione sanificante o
alcool.
Carta da forno ok,grani gia macinati per ora,pentola da 50lt,pompa di ricircolo mosto per mash,sonda di temperatura collegata a pid,serpentina in rame......mancano solo gli ingredienti?????ph e iodio importantissimi ancora ho qualke lacuna,cosa mi consigliate????
RispondiEliminaGrazie
Quello che utilizzo io bene o male l'ho illustrato nel blog, quello che tutti raccomandano è macinare i grani più fini rispetto a come si macinano (e LI macinano i siti da cui si comprano online) per all-grain. Quello che posso consigliarti, quindi, è fare un pensierino sul comprare un mulino come quello che ho linkato nella guida; costa poco e va benissimo (alla pari dei mulini da 3-400 euro). Altra cosa che ti straconsiglio è attaccare un trapano al mulino (nulla di difficile, si svita la vite che attacca il "manico" al mulino e gli si attacca semplicemente un qualsiasi trapano). Per macinare i grani per 50 litri di mosto ci metteresti altrimenti tantissimo tempo (e ti faresti 2 braccia così).
EliminaPer il resto non saprei cosa consigliarti. Come hai detto importantissimo il test del ph e qualcosa per abbassarlo (io uso acido lattico). In futuro poi potresti andare a guardare l'acqua che usi, cosa si puo' migliorare e se conviene invece usare acqua da bottiglia (io sinceramente per ora uso acqua del rubìnetto senza problemi).
Altri consigli non mi vengono in mente per ora, piuttosto se hai domande specifiche fa sapere.
P.S.
Scusa per il ritardo nella risposta ma ero in montagna a cercar funghi ehehe.
Salve, complimenti ragazzi per il sito, vorrei chiedervi Quando devo fare il primo prelievo del mosto per la misura della densità per confrontare per trovare i gradi.
RispondiEliminaVi ringrazio