BIAB ELETTRICO - "Evoluzione Inevitabile"
PREMESSA:
Dopo tante cotte effettuate con il materiale descritto nel
precedente post LINK AL POST su fornello da cucina e con piccola pentola da
pochi litri, mi sono finalmente deciso (già tempo fa) ad addentrarmi nel mondo del
“BIAB ELETTRICO”.
Questa possibilità è nata anche (e soprattutto) grazie al
fatto che sono finalmente riuscito a costruirmi una “stanza per la produzione di
birra” in taverna. Uno stanzino dove il mio suocero mi ha costruito pavimento e
tavoli con bancali e vecchi ripiani in legno ricoperto, poi ho messo un
fornello (che in realtà al momento uso poco o niente) con bombola a gas
collegata, rubinetto con lavello ecce cc.
Sono veramente un “privilegiato”… questo stanzino è si
minuscolo, ma sono riuscito a metter dentro tutto quel che mi serviva e sto
migliorando a vista d’occhio attrezzature e tecniche.
-
Cosa si intende per BIAB elettrico? Praticamente
si intende una cotta BIAB effettuata su fornello elettrico o pentola elettrica.
-
Cosa cambia da BIAB su fornello e BIAB
elettrico? Sostanzialmente nulla, praticamente TUTTO. Col fornello elettrico (o
pentola elettrica appunto), se si utilizza un termostato con PID, non si ha
piu’ la noia, la perdita di tempo e l’imprecisione del mantenimento della
temperatura “a mano” che si aveva nel mash con fornello da cucina… praticamente
si AUTOMATIZZA la cotta e il tutto diventa molto piu’ gestibile, veloce e
perfetto.
-
Perché passare a BIAB elettrico? A mio parere è
la naturale evoluzione di un Homebrewer da appartamento. Come ho detto si
semplifica, velocizza e perfeziona il mash. Il mio primo obiettivo, in quanto
homebrewer, è che la produzione della birra dev’essere UN PIACERE e non
diventare mai UN LAVORO. Con il BIAB elettrico non si fa altro che accorciare i
tempi di produzione e diminuire le preoccupazioni.
Il mio obiettivo, con questa guida, è di consigliarvi un set
di attrezzature (con tanto di link ai negozi online dove acquistarla, ove
possibile) che sia perfetto per effettuare un mash elettrico, come io stesso
sto provando al momento. Questo perché, come succede in molti casi, io prima di
arrivare questo “set definitivo di attrezzatura” ho dovuto fare prove su prove,
spendere soldi su soldi acquistando da vari siti e testando vari fornelli e
termostati (sono passato da un sistema con l’utilizzo di Arduino e computer
portatile, poi a un fornello elettrico professionale con pentola separata ecc,
fino ad arrivare al set che vi descrivero’ nella guida).
Come sempre il mio obiettivo è di risparmiarvi di spendere i
soldi che io ho già speso e di acquistare solo cose necessarie e niente di
superfluo.
LA PENTOLA ELETTRICA
Ovviamente la prima cosa che vado a
descrivere è la pentola, il cuore del sistema, l’acquisto principale e piu’
costoso che andrete ad effettuare se volete addentrarvi nei meandri di questa
tecnica.
Come ho già detto per prima cosa provai a
fare il mash elettrico riutilizzando la pentola che già usavo sui fornelli da
cucina, acquistando un fornello elettrico professionale su Ebay (spesa 50 euro
e oltre, ma efficienza molto inferiore a quella di questa pentola, che ha la resistenza integrata, quindi lo
sconsiglio).
Ho poi cercato in lungo e in largo online
vari tipi di pentole elettriche e alla fine sono ricaduto su questa BIELMEIER,
pentola tedesca, ufficialmente utilizzata come “manutentore di temperatura” per
vin brule’ e altri liquidi caldi.
La cosa strana (in realtà piu’ che strana è
un furto legalizzato) è che la stessa pentola, sul sito BIELMEIER, è
acquistabile in versione per Homebrewer (quindi specificatamente per fare la
birra) o in versione “vin brule’” classica, con prezzi molto molto diversi (i
gestori del sito hanno ben pensato di cavalcare l’onda della “moda” della birra
fatta in casa, proponendola con un prezzo maggiorato).
Fatto sta che il modello che ho acquistato
(e che vi consiglio) è questo:
€147 circa
La pentola arriva corredata con un
rubinetto con filettatura da ¾ di pollice, ma io ho scelto di non utilizzarlo;
ho acquistato invece su Ebay rubinetto con valvola a sfera e portagomma in
acciaio inox AISI316 come questi:
€13 circa
€4 circa
Serve poi anche un "Niples" Maschio-Maschio per la connessione del rubinetto alla pentola tramite dado (ho riutilizzato quello del rubinetto in dotazione; altrimenti bisogna procurarsene uno; ecco un esempio corredato da link e-bay):
€3 circa
€4 circa
Altro componente fondamentale per brassare in BIAB è un doppiofondo che separi il fondo della pentola dalla sacca (altrimenti si rischierebbe di "fonderla" qualora dovesse venire a contatto con il fondo riscaldato dalla resistenza).
Per questo tipo di pentola vi straconsiglio questo:
FONDO FILTRANTE INOX PER LAUTER BIN 32 LITRI
€43 circa
Lo so, il prezzo non è per tutte le tasche e puo' sembrare alto, ma vi assicuro che è un oggetto di ottima fattura, di ottimo acciaio e che in questa pentola calza a pennello, sembra costruito apposta. La cosa bella di questo doppiofondo è che ha un comodissimo anello al centro per poterlo rimuovere a fine mash.
Sul sito BIELMEIER danno come accessorio anche un doppiofondo simile a questo. Non cascateci come ho fatto io, non compratelo. Probabilmente è un doppiofondo per il fermentatore e non per la pentola, quindi in quest'ultima NON ENTRA e, a meno che non andate a modificarlo "rimpicciolendolo", non vi servirà a questo scopo. Io come detto lo comprai e rimasi deluso; fortunatamente ho poi trovato questo doppiofondo per lauter bin, che acquistai per fare una prova inserendolo in un fermentatore tempo fa.
IL TERMOSTATO CON PID
Il “bello” di avere un sistema elettrico
anziché a gas su fornello, è che la temperatura è mantenuta tramite termostato,
che se ben settato (proprio grazie alla funzione PID), mantiene la temperatura
perfettamente stabile senza sbalzi e senza dover ricoprire la pentola con
coperte o ammennicoli vari.
Il PID che ho acquistato (già piu’ di un
anno fa) è questo:
€78 circa
Il Kit contiene il termostato, la sonda
PT-100 e il Relè allo stato solido, necessario per comandare
l’accensione/spegnimento della pentola elettrica.
Ho comprato poi il portasonda da montare
sulla pentola:
€8 circa
Che andremo a montare forando la pentola e
nel quale andremo ad inserire la sonda, per avere una temperatura precisa al
centro del mosto. La lunghezza è selezionabile. Consiglio un pozzetto non troppo lungo, per non andare ad ingombrare troppo la sacca; ma nemmeno troppo corto, per avere una misura piu' precisa possibile verso il centro del mosto e non ai lati estremi della pentola (non si sa mai).
Per quanto riguarda il montaggio della
scatola del termostato, vi rimando al blog di Brewingbad, dal quale ho ricavato
la guida per il mio impianto, che vi linko:
Ovviamente servono alcuni switch, la
scatola e altre cosette che non sto a linkare in quanto facilmente acquistabili
in un negozio di materiale elettrico/elettronico o direttamente online su ebay
o altro. Bisogna anche avere delle basi di conoscenze per il montaggio dei
componenti elettrici nella scatola. Sul sito BrewingBad è ben spiegato come
montare i componenti (va alimentato il termostato, e ad esso va collegato il
relè, che a sua volta porterà a chiudere o aprire l’alimentazione di una presa
di corrente al quale collegheremo la spina tedesca della nostra pentola.
Va poi collegata la sonda PT-100 al
termostato. C’è poi anche la parte della pompa di ricircolo con l’apposito
pulsante di accensione o spegnimento, che è una sezione a parte dell’impianto,
che potete attuare o non attuare.
Io inizialmente avevo seguito la guida e
l’avevo inserita, ma poi ho cambiato pompa (ma ne parlero’ piu’ avanti) e al
momento non la sto utilizzando (ma mi rimane comodo averla in caso di
malfunzionamento dell’altra, quindi la tengo collegata).
In parole povere il PID è un algoritmo che ci permette di mantenere stabile la temperatura, accendendo e spegnendo la pentola a fasi alterne, evitando che la temperatura continui a salire in quanto il fondo della pentola rimane caldo allo spegnimento della resistenza (come succede nei classici sistemi a termostato on/off).
Perché il PID funzioni, pero’, dobbiamo
prima settarlo a dovere. Questo termostato ci viene incontro, in quanto ha già
integrato un sistema di “autoapprendimento”.
Per farlo funzionare dobbiamo per prima
cosa metterci nella condizione ideale del mash (pentola con quantità di acqua
come da mash, possibilmente sacca, fondo filtrante e grani esausti di una cotta
precedente), settare la temperatura come facciamo solitamente in mash (io ad
esempio ho messo 67 gradi) e lanciare l’autoapprendimento (come spiegato sul sito dei "colleghi" di BrewingBad).
A questo punto il termostato inizierà a funzionare
e farà varie escursioni termiche al di sopra e al di sotto della temperatura
target, azionando e spegnendo la resistenza della pentola, per capire quando e
come deve accendere o spegnere la fonte di calore per mantenere quella data
temperatura.
Una volta finito l’autoapprendimento (di
solito impiega circa un ora o poco meno) il termostato smetterà di lampeggiare
e possiamo spegnere tutto.
Alla prossima cotta, settando la
temperatura desiderata, sarà il termostato stesso a scaldare e a mantenerla e
noi non dovremo piu’ preoccuparci di nulla, se non di settare le varie
temperature per i vari step e di guardare il cronometro per i tempi.
Per mia esperienza, posso dirvi che, per
portare a bollire il mosto e avere una bollitura perfetta, è sufficiente
bypassare il termostato (se avete seguito la guida di Brewingbad per la
costruzione della scatola è già presente uno switch; altrimenti è sufficiente
staccare la spina dalla scatola e attaccarla direttamente alla corrente di
casa) e lasciare che la resistenza scaldi al massimo senza mai fermarla.
Cosi’ facendo il bollore è perfetto e la
temperatura del mosto non andrà mai sopra i 102 gradi e mai sotto i 100, salvo
interventi da parte nostra (tipo inserimento della serpentina fredda per il
raffreddamento ad esempio).
LO SCAMBIATORE A PIASTRE
Sempre nell’ottica del “minimizzare i tempi
di produzione e migliorare l’attrezzatura”, ho acquistato finalmente (lo
adocchiavo da tempo ma senza una stanza apposita per la produzione era di
difficile utilizzo) anche uno scambiatore a piastre.
Si tratta di un aggeggio di acciaio
(solitamente utilizzato come componente nelle caldaie), che ha al suo interno
tante piastre, una sopra l’altra, con 2 circuiti separati ma affiancati uno all'altro. Questo
permette a due liquidi (in questo caso mosto a 100 gradi appena uscito dalla
bollitura e acqua corrente fredda di rubinetto) di scorrere IN CONTROFLUSSO
(importantissimo altrimenti si perde l’efficienza dello scambiatore) uno
affianco all’altro. Questo consente ai due liquidi di “scambiare” la temperatura tra loro. Avremo quindi in uscita l’acqua fredda che si scalda e il mosto caldo
che si raffredda.
Per far funzionare a dovere lo scambiatore
ci serviranno anche tubi di raccordo e, per fare una raccorderia veloce e
facilmente smontabile per la pulizia, io ho utilizzato dei raccordi da
giardino.
Come tubi vanno benissimo i classici
Crystal idonei per alimenti, che trovate da qualsiasi rivenditore di materiale
per homebrewing. L’unico spezzone di tubo che dovrete acquistare (a caro prezzo
purtroppo) in materiale differente è quello che porta il mosto a 100 gradi
dalla pentola all’ingresso dello scambiatore. Appunto perché il mosto è molto
caldo, ci vorrà un pezzo di tubo in SILICONE (anch’esso acquistabile da alcuni
rivenditori di materiale per birrificare e, se fate come me e avete la pentola subito sopra allo scambiatore, ve ne basterà 1 metro e ridurrete i costi).
Una volta connessi tutti i tubi (primo tubo
rubinetto/scambiatore, secondo tubo scambiatore/lavello, terzo tubo rubinetto
della pentola/scambiatore, quarto tubo scambiatore/fermentatore) avremo la
possibilità di far arrivare al nostro fermentatore direttamente un mosto a
temperatura idonea per la fermentazione, con un solo passaggio e senza rischio
di infezione dato dal contatto della serpentina col mosto (ovviamente anche
scambiatore e tubi vanno adeguatamente sanitizzati prima dell’uso; è superfluo
dirlo).
Se il mosto in uscita dovesse essere troppo
caldo basta chiudere un po il rubinetto della pentola e far scorrere piu’
lentamente la birra; stessa cosa al contrario se il mosto è troppo freddo (pensate che la prima cotta che ho raffreddato, con un solo passaggio la birra usciva a 18 gradi... ho dovuto aprire al massimo il rubinetto della pentola per avere un mosto piu' caldo).
€59 circa
LA POMPA PER IL RICIRCOLO DEL MOSTO IN MASH
La ritengo necessaria, in quanto altrimenti si avrebbe un mash "disunito" con temperature sfalsate tra il fondo della pentola e la parte superiore (in piu' si rischia, in rari casi, di caramellizzare il mosto che rimane sul fondo, a contatto con la resistenza scaldante, in caso di riscaldamento prolungato). Con una buona pompa che fa ricircolare il mosto, invece, riusciremo ad "amalgamare" la temperatura del mash e a renderne ulteriormente stabile e precisa la temperatura.
La pompa che ho acquistato e che vi consiglio è una IWAKI a trascinamento magnetico come questa:
€35 circa
Ad essa collegheremo ovviamente un tubo Crystal in ingresso proveniente dal rubinetto della pentola di mash, e all'uscita della pompa un ulteriore tubo che immette il mosto nella parte superiore della pentola, dentro alla sacca contenente i grani.
RACCORDI DA GIARDINO PER COLLEGARE POMPA E SCAMBIATORE
Per collegare tutti i tubi dell'impianto, come potete vedere nelle foto sotto, inerenti ad una cotta che ho fatto con questo sistema, ho utilizzato quasi esclusivamente (dove possibile) raccordi da giardino, in quanto li ritengo molto pratici e veloci (e meno soggetti ad usura rispetto ai classici stringitubo a vite che si utilizzano solitamente).
Quello che vi raccomando è di non fare il mio stesso errore. Preso dalla foga del test dell'impianto e della produzione della prima ricetta con questo metodo, non ho avuto voglia di attendere i giusti tempi di arrivo del materiale da internet (e nemmeno di spendere una fortuna al ferramenta). Cosa ho fatto quindi? mi sono recato al negozio di cinesi piu' vicino a casa mia e ho acquistato una decina di raccordi a meno di un euro l'uno. Mai nulla di piu' sbagliato. Alcuni raccordi non stringevano bene il tubo con la vite di plastica e se tiravo troppo si toglievano, col rischio di bagnare ovunque (immaginatevi poi dovesse succedere durante il travaso di una birra... perdereste tanto prezioso mosto).
Quello che consiglio, quindi, è di acquistare qualcosa di buona marca, restando sempre nei limiti del giusto prezzo. Vi linko quelli che ho acquistato io (oltre al normale raccordo ne ho acquistati alcuni anche con il sistema ACQUASTOP, che permette un "non-ritorno" dell'acqua. Utilissimi quando si smonta un tubo e non si vuole che esso perda acqua nel tragitto verso il lavello):
2€ circa per i normali
4€ circa per gli "Aquastop"
4€ circa per gli "Aquastop"
CONCLUSIONI
Questo metodo vi permetterà di brassare e mettere a fermentare circa 14/15 litri di birra (a seconda dei residui che ritroverete in pentola al momento del travaso), che personalmente ritengo piu’ che sufficienti.
I pro di questo metodo sono sicuramente i
tempi di produzione (per una classica birra monostep da 60 minuti e bollitura
da 60 minuti solitamente non impiego piu’ di 3 ore e mezza / 4 ore); la
ripetitibilità della ricetta (con il termostato che tiene le temperatura è
molto piu’ facile rifare una ricetta già brassata in piu' possibile identica o almeno simile alla
precedente); molta meno ansia nella ricerca del mantenimento della temperatura
e, paradossalmente, meno attrezzatura.
I contro sono sicuramente il consumo di
elettricità (la pentola ha molti watt e consuma molto, ma non si consuma gas,
quindi si puo’ brassare anche in stanze senza fornelli o bombole a gas).
Ovviamente questa vuol essere solo una linea guida. Non è necessario acquistare il 100% dell'attrezzatura sin da subito per poter fare cotte in "BIAB Elettrico" (anche perchè facendo una botta di conti per comprare tutto siamo ben oltre le 400/500 euro compresi anche tubi, raccordi e tutto il resto, dando per scontato che già possedete fermentatori e tutto quello che non ho elencato). E' possibile anche acquistare le varie parti una alla volta. Magari si inizia con la sola pentola elettrica, comandandola "a mano", oppure si acquista e coistruisce la scatola con il PID e lo si attacca ad un fornello elettrico. Per raffreddare è ovviamente possibile (e consigliato in caso non si disponga di una stanza apposita per fare la birra o di abbastanza spazio per tubi e tutto il resto) continuare ad utilizzare la serpentina in rame al posto dello scambiatore. Il doppiofondo (molto costoso, me ne rendo conto) puo' essere sostituito con un altro tipo di recipiente (ad esempio uno scolapasta capovolto come fanno in molti). Lascio a voi la scelta. Vi assicuro che questo insieme di materiale funziona alla perfezione, ma non è detto che possa andar bene a tutti, anzi accetto consigli.
Ovviamente questa vuol essere solo una linea guida. Non è necessario acquistare il 100% dell'attrezzatura sin da subito per poter fare cotte in "BIAB Elettrico" (anche perchè facendo una botta di conti per comprare tutto siamo ben oltre le 400/500 euro compresi anche tubi, raccordi e tutto il resto, dando per scontato che già possedete fermentatori e tutto quello che non ho elencato). E' possibile anche acquistare le varie parti una alla volta. Magari si inizia con la sola pentola elettrica, comandandola "a mano", oppure si acquista e coistruisce la scatola con il PID e lo si attacca ad un fornello elettrico. Per raffreddare è ovviamente possibile (e consigliato in caso non si disponga di una stanza apposita per fare la birra o di abbastanza spazio per tubi e tutto il resto) continuare ad utilizzare la serpentina in rame al posto dello scambiatore. Il doppiofondo (molto costoso, me ne rendo conto) puo' essere sostituito con un altro tipo di recipiente (ad esempio uno scolapasta capovolto come fanno in molti). Lascio a voi la scelta. Vi assicuro che questo insieme di materiale funziona alla perfezione, ma non è detto che possa andar bene a tutti, anzi accetto consigli.
ANTICIPAZIONE
Al momento della stesura di questa guida, sto
già adocchiando il sistema ArdBir, che permetterebbe un’automazione ancora piu’
completa a questo sistema di produzione. Al momento è esaurito sul sito del
progetto, ma appena tornerà disponibile sicuramente acquisterò, assemblerò e
testerò il kit (costa 99 euro con tutti i componenti annessi).
Quello che promette e permette questo kit è
un controllo della temperatura stabile (con PID come il termostato di questa
guida) e la possibilità di avere un’automazione completa per tutti gli step
della ricetta (ha un timer che calcola la durata degli step e scalda
automaticamente per passare al successivo ecc).
Praticamente non dovremmo piu’ preoccuparci
di nulla se non di passare in bollitura a fine mash.
Addirittura ha anche un utile timer per i
tempi di bollitura, che suona quando dobbiamo inserire i vari luppoli.
Ultima chicca che a me verrebbe utile è la
possibilità di postporre l’inizio della cotta. Praticamente la sera prima della
cotta potremo preparare la pentola con la giusta quantità di acqua per il mash
del giorno dopo, ritardare di qualche ora l’inizio del riscaldamento e andare a
letto. La mattina dopo ci sveglieremo con la pentola già calda alla giusta
temperatura per l’immissione dei grani.
E ora vi lascio a qualche foto di una mia cotta brassata con questo metodo e questa attrezzatura:
Il termostato sta facendo il suo dovere, scaldando l'acqua di MASH. La temperatura in rosso è quella letta dalla sonda (a destra un dettaglio della sonda inserita nel portasonda) e in verde la temperatura "target" di 70 gradi, alla quale vanno inseriti sacco e grani.
Il termostato ha quasi portato l'acqua alla temperatura di immissione dei grani. Mi preparo immergendo la sacca nell'acqua e facendo in modo (aiutandomi con un cucchiaio di acciaio) di farla ben aderire ai bordi della pentola. La sacca l'ho fatta cucire da mia mamma e mi son fatto inserire anche una comoda corda per poter chiudere la sacca attorno al bordo della pentola e, quando andro' a strizzare, per fare in modo che i grani non fuoriescano, stringendola bene.
Ecco che il termostato ha portato l'acqua a 70 gradi. Ho appena inserito i grani (che hanno abbassato la temperatura al giusto valore di mash di 67 gradi, come volevo) e si nota già una schiuma ben compatta.
Vado quindi ad attaccare i tubi alla pompa ed accendo il sistema di ricircolo per il mosto. Per far si che il tubo che immette il liquido nella pentola nella parte superiore non se ne vada ho utilizzato delle semplici molle di metallo acquistabili in cartoleria o ferramenta.
Un dettaglio del pulsante che utilizzo per accendere la pompa e delle connessioni tramite comodi innesti da giardino. Li consiglio a tutti.
Si puo' anche notare sotto al tavolo una lager di prova che sta fermentando. E' solo una prova che sto facendo, probabilmente imbevibile e non so nemmeno se la imbottiglierò tutta. Era piu' che altro per tarare alcuni parametri dell'impianto.
Ecco il termostato che, se ben tarato, tiene benissimo la temperatura, con scarti irrisori. Non ho utilizzato nessun tipo di coibentazione per la pentola e penso che, se non si apre troppo spesso il coperchio durante il mash, non siano nemmeno necessari (sempre per semplificare quantità di materiali e tempo).
Qua sto togliendo, aiutandomi con l'uncino in fondo al manico di un cucchiaio in acciaio, il doppiofondo a fine mash, prima di passare in bollitura.
Ecco due particolari del sistema che utilizzo per strizzare il sacco. Ho una pentola ed uno scolapasta, che, per evitare che scivolino durante l'energica strizzatura che applico, provvedo ad unire tra loro tramite delle fascette da elettricista poste ai manici.
Ecco la strizzatura. Utilizzo guanti in silicone IKEA (link per l'acquisto nella precedente guida al BIAB su fornello da cucina).
Spider-Hop nel dettaglio. E' lo stesso che utilizzavo in precedenza, quindi trovate le specifiche nel post inerente al "Biab d'appartamento". Mi serve per far si che i luppoli (uso quasi esclusivamente luppolo in pellet) non se ne vadano liberi per la pentola e siano facili da estrarre a fine bollitura.
Qua aggiungo il luppolo in pellet all'interno del sacco dello spider-hop, durante la bollitura del mosto.
Ed ecco lo scambiatore a piastre. Come potete vedere ho applicato innesti da giardino con filettatura da 3/4 su tutti e quattro le uscite. Notare che, come descritto, l'acqua entra ed esce in CONTROFLUSSO rispetto alla birra, per massimizzare l'efficienza di questo metodo di raffreddamento.
Nell'ultima foto si puo' vedere l'accrocchio artigianale che mi sono inventato per poter attaccare lo scambiatore in modo che possa essere alla giusta altezza rispetto alla pentola (deve ovviamente trovarsi piu' in basso rispetto ad essa per fare in modo che la birra scenda a caduta) e il fermentatore (che appoggio a terra). Una cosa che consiglio è di trovare un metodo (come ho fatto io tramite quella cinghia con chiusura a scatto) per poter smontare velocemente e facilmente lo scambiatore, in modo da poterlo pulire, svuotare ecc senza dover perdere tempo e rischiare di sporcare o bagnare in giro.
Purtroppo, preso dalla foga della broduzione casalingo-brasicola, mi sono dimenticato di fotografare il raffreddamento della cotta con lo scambiatore a piastre. Allego una foto del primo test che feci raffreddando solo acqua, se non altro per mostrare l'accrocchio di tubi degno di Walter White in Breaking Bad (non me ne vogliano gli amici di Brewing Bad, ma sembra veramente un laboratorio per la Meth ehehe).
L'unica cosa che ho cambiato è che i raccordi da giardino che vedete in foto (quelli neri e verdi) sono delle ciofeche acquistate dai cinesi a 50 centesimi l'uno o poco piu'. Li ho cambiati tutti con quelli che ho linkato nella guida, comprati su Ebay e di buona marca.
Grazie a tutti di aver pazientato nella lettura dell'intero articolo. Spero possa essere utile a qualcuno e che possa, almeno in parte, far risparmiare qualche euro ad alcuni di voi (che è poi il senso della guida... risparmiarvi di spendere quel che io ho speso in materiale che non utilizzo).
Ottimo Lavoro...
RispondiEliminaCiao, ottimo lavoro.
RispondiEliminaVolevo anch'io acquistare il PID con relè e sonda. Volevo chiederti la lunghezza del tuo pozzetto inox.
Grazie ;)
Ciao, mi pare che la mia sonda sia lunga 10cm.
RispondiEliminaSe la prendi piu' lunga rischi che sia di intralcio alla sacca, se è troppo corta legge la temperatura troppo esternamente.
Alcuni pensano che la sonda possa dare rogne alla sacca rischiando di romperla e costruiscono "accrocchi" per inserire la sonda dall'alto... per esperienza posso dirti che se la tratti bene non c'è questo problema.
Grazie mille :)
EliminaGrandissimo splendido lavoro
RispondiEliminaComplimenti! Ottimo articolo e blog! Molto Utile! Qualche domanda sulla pentola: Quanti litri massimi sei riuscito a fare e con quale OG? Con quanti litri la bollitura è sufficentemente vigorosa?
RispondiEliminaCon questa pentola riuscivo a fare all'incirca 10-12 litri con gradazione alcolica di 5/6 gradi max, altrimenti meno. La bollitura a pentola aperta NON è sufficientemente vigorosa, infatti sarebbe da costruire una sorta di camino in caso. Io quando la usavo tenevo il coperchio a metà sulla pentola (ma non andrebbe bene). Poi ho sostituito questa pentola (che ora uso per il mash delle cotte in AG classico, quindi non mi serve arrivare a bollire) con una di boil da 40 litri BUFFALO che ho preso su Amazon UK. Trovi tutte le info qua sul blog.
EliminaCiao, posso chiederti perchè hai cambiato il rubinetto?
RispondiEliminaVolevo un rubinetto con portatubo a cui avvitare il tubo in silicone che va alla pompa. Il rubinetto originale non mi dava fiducia.
Eliminama i raccordi della Cleber non sono di plastica alimentare !!.... quando ci passa il mosto caldo credo che rilascino qualcosa....
RispondiEliminaCiao, effettivamente è una raccolta di foto abbastanza vecchia, dopo poco ho cambiato tutto con tubi diretti in silicone senza raccordi.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiao e innanzi tutto complimenti per l'impianto.
RispondiEliminaAvendo anch'io una pentola elettrica volevo sapere se per collegare la pentola al pid sei devono fare modifiche alla parte elettrica della pentola
Grazie
Fulvio
Scusami ma non riesco a capire il motivo per cui hai dovuto collegare il pid visto che la pentola è già corredata di termoregolatore e temporizzatore. Complimenti davvero per l'ottima realizzazione.
RispondiEliminaPaolo
Ciao Paolo.
EliminaDevi sapere che, con il termostato integrato nella pentola, la temperatura tende a non restare stabile e che non è affatto preciso.
Pensa al fatto che la pentola sul fondo ha una resistenza che si scalda e scalda l'acqua sovrastante. Quando arriviamo al target (esempio 65 gradi) l'elettricità alla resistenza non arriva piu', ma questa non si spegne istantaneamente... continua a rimanere rovente per almeno 4 o 5 minuti (hai presente quando utilizzi una piastra elettrica per toast? tu stacchi la corrente ma questa rimane calda... spesso ci cucino altri toast a griglia spenta).
Quindi capirai che con la resistenza ancora calda l'acqua continua a scaldarsi e che quei 65 gradi fanno presto a diventare 66-67-68, portandoti totalmente fuori target.
Il PID è un termostato che si tara in modo da attaccare e staccare la resistenza dando degli impulsi, per arrivare al target e mantenerlo. Ovviamente la salita è molto piu' lenta, ma una volta arrivati in temperatura questa rimane fissa precisa.